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L'Aglio

L'aglio (Allium sativum; piemontese: aj, soprannome:
vaniglia 'd Bra; sinonimo: Triàca o Teriaca dei poveri).
Il nome deriva in latino "alium", che è ampliamento di un più antico "alum", privo di connessioni attendibili in territorio linguistico indoeuropeo.   
Teriaca", farmaco popolare, deriva dal latino theriaca (m) dal greco "theriakòs", buono contro la morsicatura delle bestie, diventato "antidoto contro il veleno dei serpenti" (da "ther", animale selvatico).
In dialetto piemontes  si dice: « Esse verd o ardì cume n'ai», essere verde o ardito come un aglio cioè avere salute perfetta; uno dei proverbi che si riscontra anche Vallate provenzali cuneesi è: «Tut a ven a tai, fina j'unge a piè l'ai », tutto serve anche le unghie per pelare l'aglio cioè bisogna sempre tenerli conto di ogni cosa, nell'alta val Corsaglia: «Tut u koita, fina i unghie a splo l'ai").
Nel Medioevo era obbligatorio seminare l'aglio perché Io viveva particolarità curative e apotropaiche, cioè teneva lontani gli ospiti maligni (la leggenda vuole che l'aglio sia una difesa contro i vampiri).
Terreno. L'aglio prospera in tutti i climi, anche se nello sviluppo preferisce il freddo, richiede terreno sabbioso, di medio impasto tendente allo sciolto, fertile, ricco di fosforo e potassio, necessarie buone letamazioni, ma della coltivazione precedente, quindi ben miscelate alla terra.
Semina. Nelle zone fredde si semina in cassone a fine inverno, si ripicchetta e mette in sito quando la pianta è ben sviluppata e robusta. 
Si possono interrare direttamente i bulbilli che sono in vendita nei negozi o al mercato. Nelle zone a clima temperato si semina nell'aiuola mantenendo distanze di 10 centimetri tra le file e tra le piantine.
Coltura. Intervenire con sarchiature, diserbature e moderate irrigazioni; tagliare gli steli se la piantina tende a fiorire.
Parassiti. Poltiglia bordolese contro la "Peronospora" se il tempo è umido, evitare il "Marciume" dopo la raccolta lasciando l'aglio a essi-care al sole; la presenza di "anguillule", vermetti, fa avvizzire l'apice delle foglie, che vanno tagliate e bruciate: non coltivare nello stesso terreno aglio per alcuni armi; parassita diffuso è la "Mosca, che si insinua tra le foglie e raggiunge il bulbo, si interviene con esteri fosforici in aprile-maggio.
Raccolta. Dopo la raccolta a giugno-luglio, lasciare asciugare l'ortaggio in luogo fresco, secco, aerato, al sole, poi formare delle trecce più o meno lunghe che si conservano legate al muro o al soffitto per un anno.
Varietà. Rosa napoletano, Rosso dell'Aquila, Piemontese, Piacentino.
Qualità. Antisettico intestinale e polmonare, espettorante, revulsivo, diuretico, afrodisiaco, stimolante della circolazione, antispasmodico, stomachico, riequilibratore ghiandolare. Vitamina A, B1, PP, C. L'aglio ha principi antibiotici ed è utile in astenie, diarree, spasmi intestinali, varici, emorroidi, ipertensione arteriosa (adatto quindi a chi ha la pressione alta), inappetenza, flatulenza, vermi intestinali, cattive digestioni.
La ricchezza di sali minerali e vitamine lo fanno considerare un ortaggio dalle numerose virtù.
L'odore forte e persistente che procura all'alito proviene da ossido e solfuro di allile, componenti principali del suo olio essenziale, eliminati tramite le vie respiratorie (con potere risanante): alcuni grani di caffè masticati lentamente fanno sparire l'odore (in farmacia si vendono anche particolari prodotti).
Origine. L'aglio non è originario dei Paesi occidentali, ma deriverebbe dal deserto dei Ghirghisi; è coltivato e ben conosciuto già nella più alta antichità dalla Cina, dove era chiamato "Su-an", all'India, all'Egitto e al resto del mondo mediterraneo. Il nome latino è passato nelle lingue romanze, non nelle anglosassoni (inglese "garlic" e tedesco "Knoblauch"). Per i greci era lo "scórodon".
Erodoto racconta che sulla piramide di Cheope era scritto il conto degli agli e delle cipolle dati come cibo agli operai o schiavi
( le tesi sono contrastanti nella costruzione; per i Romani era cibo consueto, ma col tempo i raffinati t oininciarono a respingerlo come cibo maleodorante. Il poeta Orazio proponeva di condannare i parricidi a mangiare l'aglio, più letale (a suo giudizio) della cicuta.
L'aglio ebbe per lungo tempo funzioni ritenute itmgiche: nell'Odissea, il dio Hermes (Mercurio) libera Ulisse dall'inuntesimo di Circe con il "mol" che era appunto un aglio, ma quale delle )00 specie diffuse e forse già allora presenti? Omero parla di radice nera e fiori bianchi che non corrispondono all'aglio comune, "Allium moly"  nome usato per un aglio del Mediterraneo, che però ha fiori gialli.
II piatto. Notevole l'impiego dell'aglio in cucina per preparare numerosi piatti perché concede il proprio aroma a sughi, verdure, carni e pesci.
Caratteristico della cucina italiana e francese.
Aglio in olio/olio all'aglio.
Dosi 4 teste d'aglio fresco con spicchi grossi, carnosi, 2 bicchieri di aceto, 2 bicchieri di acqua, sale, olio extra vergine d'oliva quanto basta, vasetti di vetro.
Preparazione: fare a spicchi le teste d'aglio, pulirli togliendo la pellicina che li ricopre. In una pentola di smalto mettere acqua e aceto in parti uguali, una manciata di sale, fare bollire e mettere gli spicchi d'aglio lasciandoli scottare per 10 minuti, poi prenderli, colarli, metterli a raffreddare allargati su un panno, quando sono freddi disporli in vasetti di vetro, coprirli di olio e chiudere ermeticamente. 1: aglio si conserva e può essere adoperato al momento opportuno anche
e soprattutto per "some d'ai" (aglio/olio strofinato sul pane secco o abbrustolito), nello stesso tempo l'olio crudo diventa un ottimo condimento per insalate, pinzimonio o spaghetti in bianco..