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La palma delle Hawaii

Molto scenografica e facile da curare, è una succulenta che vive bene in appartamento. Rara in natura, qui la trovi facilmente.

 

Arriva dall'arcipelago del Pacifico anche se, purtroppo, è in via d'estinzione pur essendo molto facile da coltivare. È la Brighamia insignis, una pianta d'appartamento molto bella con una chioma che nei periodi del suo massimo sviluppo ricorda un cespo di insalata. E'una specie protetta Nota anche come palma delle Hawaii, è una succulenta che in natura può arrivare a 3-4 metri d'altezza, mentre in vaso raggiunge in media 20-25 cm e si mantiene sempre al di sotto del metro. Ha un ele­gante fusto carnoso, al cui apice si sviluppa un folto ciuffo di foglie molto..Mostra su eco.web

Piante d'inverno: mantienile così!

Piante d'inverno mantienile così

Sono quelle che, in questo periodo, regalano un'atmosfera natalizia alla casa. Qui i consigli per non doverle buttare a gennaio.

Rendono la nostra casa più bella e na­talizia, ma spesso sono vittime delle nostre disattenzioni. Così poinsettia, ciclamini e tutte le altre piante di Natale non riescono a soprav­vivere alle feste. Ecco cinque errori da evitare se vuoi salvarle.
Non "cuocere" il ciclamino Questa pian­ta soffre molto meno il freddo che il caldo secco che si crea in casa con i termosifoni. In queste condizioni, dura meno e appassisce subito. Me­glio..

tenerlo fuori o sul davanzale perché resi­ste bene a temperature vicine allo zero, purché ben irrigato. L'ideale è mettere l'acqua nel sotovaso e lasciare che il ciclamino beva quando ne ha bisogno. Se vuoi farlo durare a lungo, poi, elimina i fiori appassiti togliendo anche il gambo con uno strappo netto. Non lasciare nel vasetto l'erica Quando la compri è contenuta in vasetti molto piccoli: questo è il motivo che spesso ne provoca la morte (non il freddo, al quale invece resiste bene). Perciò, rinvasala subito, utilizzando torba pura invece del terriccio normale. Se la tieni in casa, poi, annaffiala tutti i giorni. Non lasciare a sec­co la stella di Natale Poiché per fiorire deve fare uno sforzo enorme, la Poinsettia ha bisogno del terriccio sempre umi­do. Se te ne dimentichi, perderà presto fiori e fo­glie. Annaffiala a giorni alterni, facendo atten­zione a non bagnare le foglie e a non lasciare ristagni nel sottovaso: se le radici vengono colpite da marciumi è difficile che la pianta si riprenda. Non "annegare" il cactus Alla Schlumbergera, nota anche come cactus di Natale, l'acqua va data con il contagoc­ce perché è una pianta grassa che appartiene alla famiglia delle Cactaceae. Queste piante, se annaffiate troppo muoionolimitati a bagnare il terreno ogni volta che lo senti secco e per ripro­durre l'ambiente umido tipico delle foreste da cui proviene, spruzza an­che un po' d'acqua sulle foglie servendoti di un nebulizzatore. Non rinvasare le orchidee Se ti hanno regalato un'orchidea in un minuscolo vasetto, non devi rinvasarla. Que­sta pianta, infatti, è abi­tuata a vivere sui rami degli alberi, con le radici pendenti che assorbono l'umidità dell'ambien­te. Un rinvaso scorretto potrebbe farne marcire le radici che vanno irro­rate ogni giorno con uno spruzzatore per combat­tere la secchezza dell'a­ria. Metti nel coprivaso uno strato di ghiaia o di argilla espansa: rila­scerà gradualmente un pochino di umidità a ogni annaffiatura. Di (Irma D'Aria con la consulenza di Mario Pria)

Immancabile rosso di festa

Se a Natale arredi la casa con rami recisi di agrifoglio e pungitopo, perché non coltivarne le piante?

 

Sono decorative e durano a lungo Con le loro bacche rosse pungitopo e agrifoglio sono di buon augurio a Natale, ma quest'anno, anziché comprare soltanto i rami prova a coltivarli: avrai un tocco di colore per tutto l'inverno e in più contribuirai alla difesa di queste piante che proprio a causa della raccolta eccessiva dei rami sono diventate specie protetta. Il pungitopo Il suo nome scientifico è Ruscus aculeatus e appartiene alla famiglia delle Liliaceae è una..

sempreverde, con numerose spine, ed è dioica, cioè esistono piante che portano solo fiori femminili e piante che portano solo quelli maschili. I fiori sono piccoli, bianchi e quelli femminili, in ottobre, si trasformano in bacche rosse e lucide che possono durare fino a primavera. L'agrifoglio Appartiene alla famiglia delle Aquifoliaceae e ne esistono centinaia di specie, più di 400, ma il più comune è l'Ilexaquifolium (nella foto). Gli esemplari femminili, se accostati a uno maschile, in inverno producono drupe carnose di colore rosso lucido che contrastano con le foglie verdi, anch'esse lucide sulla pagina superiore e spesso spinose. I fiori, che sbocciano verso la fine dell'estate e durano fino all'autunno, sono di un grigio perlaceo e leggermente profumati. Temono il gelo Anche se preferisce i climi temperati, il pungitopo tollera bene temperature inferiori di poco allo zero. Anche l'agrifoglio ha poche pretese perché resiste sia alle alte sia alle basse temperature, ma non ama il gelo. Perciò, sistemali in una posizione semi-ombreggiata e se dove abiti le gelate sono frequenti, proteggi le piante con un telo. Non amano i rinvasi Sia per il pungitopo sia per l'agrifoglio aspetta la fine dell'inverno per cambiare il vaso o per interrarli in giardino. Vogliono un mix di torba e di terriccio universale e un vaso di due misure più grandi di quello in cui li hai acquistati perché queste piante non amano i travasi ed è meglio lasciarle nello stesso contenitore il più a lungo possibile. Richiedono poca acqua In primavera, concimali con un fertilizzante a base di potassio e azoto per favorire lo sviluppo dei fiori. Poiché crescono lentamente, non devi potarli, ma solo spuntarli una volta a giugno e un'altra volta in agosto, per mantenere la simmetria della pianta. Per quanto riguarda l’innaffiatura, se sono in piena terra potrai pensarci una volta ogni tre settimane, purché bagni bene il terreno in profondità. Se, invece, li coltivi in vaso, annaffiali ogni 10 giorni, ma dando meno acqua. (Irma D'aria)
 
(Irma D'aria)

Fai fiorire la tua casa..!

Il Glicine: Vive bene anche in città, non è raro trovare pergolati sui terazzi  e giardini, i fiori diffondono  una profumo delizioso tutta l'estate.

 

Glicine, caprifoglio e bouganville si piantano adesso. Puoi creare

profumati angoli da sogno sul terrazzo e in giardino. Facilmente

Marzo è il mese giusto per piantare i rampicanti perché, anche se sui tralci non ci sono ancora foglie o fiori, le radici sono pronte per "fissarsi" nel terreno e regalarti, da maggio in poi, angoli colorati e profumati sia in....

balcone sia in giardino. Quali scegliere Se ti piace il glicine, in giardino puoi coltivare con soddisfazione il Sinensis che è molto vigoroso e raggiunge i 30 metri d'altezza; va bene anche il Floribunda alba, con fiori bianchi, adatto a creare delle pergole; per il balcone, invece, è ideale il Wisteria brachybotrys, con fiori corti e larghi. Se ami il caprifoglio, sia quello classico (lonicera caprifolium) sia il giapponese (lonicera japonica), entrambi molto profumati e resistenti, sono adatti al vaso e al giardino. Se preferisci la bouganville, quella Glabra, che è la più generosa, con fiori dal rosa, al rosso e al viola, va bene per il balcone; mentre la varietà Spectabilis, con fiori dal mattone al rosso ciliegia, è più adatta al giardino. x Cosa fare Prima scegli la posizione: soleggiata per glicine e bouganville, a mezz'ombra per il caprifoglio. E poiché tutti crescono in verticale, scegli un angolo su cui i tralci possano arrampicarsi: un muretto o un bersò in giardino; la ringhiera o la spalliera di una fioriera in balcone. Poi, piantali: in giardino, fai una buca che abbia almeno il doppio di profondità e larghezza del pane di terra del rampicante; per il balcone, scegli una fioriera profonda almeno 30 cm. In entrambi i casi, disponi la zolla della pianta in modo che la parte superiore si trovi al livello del suolo. Quindi, riempi la buca con terriccio universale e uno strato di concime organico (stallatico) , comprimi tutto e annaffia. Come curarli Durante la fioritura, il glicine e la bouganville, specialmente se in vaso, hanno bisogno di tanta acqua. Mentre il caprifoglio necessita di terra sempre umida, ma ben drenata. Per quanto riguarda il nutrimento, il glicine produce da solo l'azoto di cui ha bisogno, ma se è coltivato in vaso necessita di concime. In questo caso è meglio usarne uno liquido apposito. Per bouganville e caprifoglio usa fertilizzanti granulari con più fosforo e potassio una volta alla settimana, ma in tempi diversi adesso per il caprifoglio, in estate per la bouganville. VIVE BENE ANCHE IN CITTA.

Coltiva le piante nell'acqua

Coltiva le piante nell'acqua con l'idrocoltura creare un angolo rigoglioso è facilissimo e poco impegnativo.

Scopri le varietà che amano stare "a bagno" e come trattarle

 

 Il giardinaggio non fa per te? Prova con l'idrocoltura: richiede poco tempo e ti garantisce angoli fioriti in casa e anche in ufficio.

Le più adatte Le varietà che amano l'acqua sono il Ficus, il Pothos, la Dracena e i Philodendri. Tra le piante fiorite ci sono 1'Hibiscus, lo Spathiphyllum, l'Anthurium e la Saintpaulia. Le bulbose, come i Giacinti e l'Hippeastr un possono crescere in idrocoltura, a patto che il bulbo non venga a diretto contatto con l'acqua. Puoi coltivare anche alcune....

succulente come l'Aloe e le Crassulacee. II contenitore giusto Può essere di qualunque materiale, tranne che di metallo perché tende a ossidarsi. Nel contenitore va inserito l'indicatore d'acqua, un galleggiante con tre tacche che segnalano il livello minimo, medio e massimo dell'acqua. Il livello medio è quello ottimale e l'acqua va aggiunta solo quando scende al livello minimo. Il livello massimo deve essere raggiunto solo nel caso si preveda di non poter annaffiare la pianta per un lungo periodo. La preparazione Se vuoi coltivare in idrocoltura piante cresciute in terra, questo è il periodo migliore per passarle nell'acqua. Prima devi pulire perfettamente le radici sciacquandole più volte. Poi, accorciale di almeno un quarto della loro lunghezza. In alternativa, puoi acquistare in vivaio piante già coltivate in idrocoltura. In entrambi i casi, riempi il contenitore che hai scelto per due terzi con uno strato di argilla espansa. Sistema la pianta districando bene le radici e riempi gli spazi vuoti con ghiaia colorata, sassolini, biglie di vetro o conchiglie. Poi, copri d'acqua le radici fino a quando l'indicatore segnerà il livello massimo. Quando l'acqua scende al livello medio mantieni sempre questa quantità. Ogni 5-6 mesi, invece, per far respirare le radici, fai scendere l'acqua al minimo dell'indicatore e lasciala così per 2-3 giorni. x Le cure essenziali Riempi un annaffiatoio e lascialo all'aria per una notte, in modo che il calcare si depositi sul fondo, poi usa questa acqua per rabboccare il contenitore della pianta in idrocoltura. Almeno una volta ogni sei mesi, aggiungi all'acqua del contenitore delle sostanze nutritive: nei garden center trovi appositi prodotti in granuli, a forma di cuscinetto oppure compressi in sacchetti. Il fertilizzante viene liberato automaticamente quando all'acqua manca un determinato elemento.

Tulipani e Narcisi: è ora di piantarli..!

La fine d'autunno è il momento giusto per progettare vasi e aiuole con i bulbi a fioritura primaverile.


Un'operazione che può diventare un gioco e coinvolgere i più piccoli cegliete bulbi di specie adatte allo spazio che avete a disposizione e alle condizioni di luminosità del balcone o del giardino.
Le esigenze di coltivazione della pianta sono sempre riportate sulla confezione ma possono essere anche verificate sul sito internet www.tuttobulbi.it. Non fatevi tentare da eventuali rimasugli di bulbi a fioritura estiva, come tuberi di dalie e cormi di gladioli: può capitare di trovarli in vendita anche in autunno, a prezzi ridottissimi, ma è troppo tardi per piantarli. Primo test: il terreno...

Un'esigenzacomune alla stragrande maggioranza dei fiori da bulbo è un terreno fertile e ben drenato. In pratica, deve lasciare defluire l'acqua in eccesso, per evitare che si creino marciumi a livello delle radici. Se piantate i bulbi in giardino, lavorate il suolo ed eliminate eventuali infestanti. Dove il terreno è argilloso (quindi trattiene troppo l'acqua), incorporate qualche manciata di sabbia di fiume; dove invece è sabbioso, mescolatelo a materiale organico e a terriccio più pesante. Se coltivate i bulbi in vaso. assicuratevi che il contenitore abbia diversi fori sul fondo. Prima di riempirlo con terriccio di qualità, versate dell'arb llaespansa. in modo da creare uno strato che favorisca lo scolo dell'acqua.
Come coltivarli
Per evitare che i bulbi si deteriorino, cercate di interrarli il prima possibile dopo l'acquisto. La tecnica è elementare, basta tenere presente tre indicazioni:
1) vanno interrati con l'apice vegetativo rivolto verso l'alto. Si tratta della "punta" del bulbo, dalla quale spunterà la piantina.
2) piantate i bulbi a una profondità pari a due o tre volte la loro altezza. Più il bulbo è distante dalla superficie del terreno, più risulta protetto dal gelo e dalla siccità.
3) fra un bulbo e l'altro tenete una distanza pari al doppio del loro diametro. Questa indicazione può variare a seconda dell'effetto più o meno denso che volete creare, e a seconda dell' ingombro delle piante che nasceranno.
Una volta interrati i bulbi e pressato il terreno per compattarlo, è necessario fornire loro dell'acqua. Nei mesi successivi, la natura farà da sé. Dopo la piantagione, quindi, irrigate abbondantemente con un delicato getto a pioggia. per non smuovere il terriccio appena sistemato. In seguito, bagnate solo in caso di assenza di precipitazioni atmosferiche. Sospendete quando gela e riprendete in primavera, quando emergeranno dalla terra i primi apici vegetativi.

Un pò di coccole alle piante d'appartamento.

L'inverno è la stagione più difficile per le nostre amiche, a causa della scarsa luminosità naturale
e del clima secco dovuto ai caloriferi. Per superare questo momento critico, è necessario sapere come trattare ficus, spatifillo, papiro & C.

Darante il periodo invernale le piante riducono di molto la loro attività vegetativa o addirittura la interrompono. Da parte nostra possiamo però aiutarle, controllando 4 fattori: la luce, le annaffiature, le concimazioni e l'umidità dell'aria.
Foglie ingiallite? C'è poca luce
Quando la luminosità è scarsa, può accadere che le foglie ingialliscano,

cadano o che crescano fusti esili e deboli.
Le piante che risentono maggiormente di questa situazione sono quelle che hanno bisogno di molta luce come, per esempio, il papiro, la stella di Natale, il ficus benjamina, la yucca, il potos. Per aiutarle, dovete avvicinare le vostre piante a una finestra, o almeno aprire le tende nelle ore più luminose del giorno.
Poiché tendono a curvarsi versola fonte luminosa più vicina, ogni settimana fate ruotare i vasi di pochi gradi:
manterranno la forma eretta e non cresceranno tutte storte e sbilanciate.
Ricordate che in questo periodo le piante sono "in pausa", quindi innaffiatele solo se ne hanno bisogno. cioè quando il terriccio del vaso inizia ad asciugarsi.
Non lasciate mai residui nel sottovaso.
In particolare il ficus benjamina è molto sensibile sia all'eccesso sia alla mancanza di acqua e risponde perdendo molte foglie in poco tempo.
Se, però, la caduta interessa solo qualche foglia, non preoccupatevi: si tratta del naturale ricambio vegetativo.
Interrompete le concimazioni
Il numero delle concimazioni, tra la fine d'autunno e l'inizio dell'inverno, va progressivamente ridotto. fino a sospenderle in pieno inverno.
Darete di nuovo il concime quando la luminosità aumenterà e le piante saranno stimolate a riprendere la crescita: al nord ciò si verifica in primavera, al sud già da fine febbraio.

 

 

(Consiglio pratico)
Ogni giorno un bagno di vapore
Con i termosifoni in funzione, l'umidità dell'aria è piuttosto bassa rispetto alle esigenze delle piante,che rispondono con un disseccamento della punta delle foglie (succede per esempio su spatifillo e dracena)
o dell'intero margine fogliare (come su maranta e felci).

Aiutate le piante sistemando dei contenitori con acqua sui termosifoni, oppure nebulizzando le foglie giornalmente con acqua a temperatura ambiente.

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